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giovedì 19 luglio 2012

L'iniezione di ossigeno che salva la vita

dal sito: www.zeusnews.it 

 Si inietta in vena e permette di fare a meno di respirare anche per 30 minuti.

Una siringa contenente microparticelle iniettabili di ossigeno, in grado di tenere in vita una persona che non è in grado di respirare per 15 o 30 minuti: è questa l'invenzione del dottor John Khier del Children's Hospital di Boston.


L'idea gli è venuta sei anni fa, quando una ragazza sua paziente, affetta da polmonite, morì perché i polmoni non erano più in grado di garantire al cervello l'apporto di ossigeno necessario.
Utilizzando una procedura nota come sonicazione ha mescolato lipidi e ossigeno, creando un mix composto da particelle di ossigeno circondate da un "guscio" esterno di grasso, ciascuna con un diametro tra i due e i quattro micron.
Le particelle sono così piccole da poter passare attraverso i capillari a differenza dell'ossigeno puro che, se iniettato direttamente, formerebbe delle bolle in grado di bloccare il flusso sanguigno provocando un'embolia.
ossigeno iniettabile Queste particelle, inserite in un vettore liquido, possono invece essere iniettate in sicurezza nel flusso sanguigno, come gli esperimenti sugli animali da laboratorio hanno dimostrato, e contengono da tre a quattro volte il quantitativo di ossigeno trasportato dai globuli rossi: ne è sufficiente quindi una piccola dose, da calibrare a seconda della necessità.
I test hanno dimostrato come questa soluzione permetta di tenere in vita animali con la trachea bloccata per 15 minuti senza la necessità che questi debbano respirare: in pochi secondi l'idea del dottor Khier è in grado di riportare i livelli di ossigeno nella norma.
«È un sostituto dell'ossigeno a breve termine, un modo per iniettare ossigeno nei pazienti durante pochi minuti critici. Alla fine, potrebbe essere conservato in siringhe presenti in ogni carrello per le emergenze, nelle ambulanze o negli elicotteri del soccorso per aiutare a stabilizzare i pazienti che hanno difficoltà a respirare» spiega il dottor Khier.
Questo sistema è definito «a breve termine» perché può essere utilizzato al posto della normale respirazione al massimo per 15 o 30 minuti; continuare più al lungo sarebbe pericoloso, perché il vettore liquido sovraccaricherebbe la circolazione sanguigna.
Una descrizione particolareggiata dell'iniezione di ossigeno è stata pubblicata su Science Translational Medicine.

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