SCENARI
Viaggio nei laboratori di ricerca del colosso dei chip,
dove studiosi da tutto il mondo immaginano la tecnologia del futuro e si
chiedono se e come ci cambierà dal nostro inviato FEDERICO BITTI
SAN FRANCISCO - "Tra dieci anni
vorrei che la tecnologia leggesse i miei pensieri". Sono le parole e la
fantasia di una bambina ad aprire il decimo anniversario del
Research@Intel day,
l'evento annuale nel quale il colosso dei processori apre alla stampa
le porte dei propri laboratori di ricerca impegnati a immaginare, creare
e ispirare quella che potrebbe diventare, da qui a dieci anni, la
nostra nuova tecnologia quotidiana.
E se la scommessa di oggi è l'affermazione sul mercato ,
la Intel di domani allarga lo sguardo ai molteplici aspetti della
nostra vita futura: dallo shopping online alle pareti di casa
interattive, dalla sicurezza in auto alla qualità dell'aria nelle nostre
città.
Rivoluzione shopping. Un
gesto per cambiarsi d'abito e capire se quel paio di jeans valorizza le
nostre forme o se quella gonna cade male mentre ci muoviamo: il tutto
senza nemmeno varcare la soglia di un camerino perché un avatar
tridimensionale identico a noi ci mostra l'effetto su uno schermo. E'
il progetto al quale da più di un anno sta lavorando il team della
ricercatrice Nola Donato che - attraverso un algoritmo della Intel - sta
cercando di mettere a punto un software che riduca al minimo i tempi
per ricreare in tre dimensioni le sembianze di chiunque, affidando i
movimenti alla tecnologia Kinect della Microsoft.
In
prospettiva lo specchio magico di Nola potrebbe rivoluzionare il nostro
modo di fare shopping nei negozi e rendendo l'acquisto online più
verosimile e affidabile. I negozi del futuro, d'altra parte, potrebbero
essere molto diversi da come li conosciamo e restare confinati nei
limiti di un grande touchscreen. Non una fredda lista di prodotti ma
un'immagine quasi tridimensionale ad altissima risoluzione che mostra
reparti e scaffali, all'interno dei quali 'muoversi' e con un semplice
'touch' ottenere informazioni, foto dettagliate e video. Per poi,
infine, acquistare.
Un magazzino virtuale potenzialmente
infinito che potrebbe dare al cliente la sensazione di trovarsi
fisicamente nel negozio e al venditore la possibilità di espandersi
senza dover sostenere le spese che l'apertura di un vero punto vendita
richiederebbero.
Volti e sicurezza.
Lo abbiamo visto milioni di volte nei film di fantascienza ma
l'entusiasmo di Wu Nguyen - un giovane ricercatore degli Intel Labs - è
comunque trascinante mentre mostra il prototipo di una porta di un
appartamento in grado di riconoscere il padrone di casa da una scansione
biometrica del volto, della voce e delle impronte digitali. Una
sofisticata telecamera al posto dello spioncino sarà in grado anche di
verificare il contenuto dei pacchi o della posta che ci consegnano.
Una
vita senza chiavi quindi, perché anche le nostre automobili saranno in
grado di riconoscerci. Strumenti in grado di raccogliere un'infinità di
dati sensibili che - viene sottolineato in continuazione - la Intel
si preoccupa di proteggere accompagnando ogni scenario con metodi di
criptaggio delle informazioni sempre più elaborati.
In un altro
showcase viene mostrato ad esempio come potremmo proteggere le nostre
foto postate sui social network: prima di decrittare un'immagine la cam
del nostro destinatario dovrà riconoscerne il volto sempre tramite una
scansione biometrica, altrimenti gli scatti restano nascosti.
In automobile.
Se la Google-auto che si guida da sola è sempre più vicina, la Intel
cerca di rendere più sicura la vita di chi è ancora costretto al
volante. Il team del professor Srinavas Narasimhan della Carnegie Mellon
University mostra un faro anteriore che - collegato a un processore e
a una telecamera superveloce - è in grado di prevedere la traiettoria
della pioggia o della neve. Il faro intelligente cerca così di non
proiettare la luce contro le gocce o i fiocchi evitando cosi i riflessi
che diminuiscono la visibilità e distraggono chi è alla guida.
Le pareti di casa.
Avremo ancora bisogno di monitor quando ogni superficie delle nostre
case o dei nostri uffici potrebbe trasformarsi in un display interattivo
che interpreta i nostri gesti? Tom Cruise nel film
Minority Report
lo aveva anticipato, il sensore Kinect per Xbox lo ha reso realtà e la
Intel cerca di andare oltre mostrando come attraverso un paio di
sensori, una
depth camera e un proiettore potremo navigare sui
nostri social network, guardare foto o ritoccarle, proiettare film e
slideshow senza telecomandi o controller ma semplicemente alzando un
braccio tra le pareti del nostro salotto o parlando.
Coscienza verde.
La crescente domanda di energia rende urgenti delle risposte alla
cruciale questione della sostenibilità. I ricercatori della Intel ne
sono consapevoli e in collaborazione con la Sap stanno mettendo a punto
tecnologie in grado di monitorare e ottimizzare i flussi di consumo.
Sensori
collocati nelle nostre case, auto e città, raccogliendo informazioni
sulle nostre abitudini, potranno ottimizzare l'utilizzo di energia ed
evitare gli sprechi ed educarci anche a un consumo disegnato sulle
nostre reali esigenze.
In Irlanda è in corso un progetto pilota
in collaborazione con il fornitore irlandese ESB per incentivare il
mercato dell'auto elettrica e allo stesso tempo studiare il
comportamento dei consumatori di energia del futuro. In mobilità ma
anche in casa.
La sfida è sempre quella di raccogliere
informazioni, metterle insieme e renderle fruibili e consultabili. Il
team della ricercatrice Terry o'Shea mostra su un tablet un'applicazione
in grado di raccogliere informazioni da sensori di inquinamento e
atmosferici che evidenziano le aree di una città dove i livelli di
monossido sono più alti e dove e in quanto tempo il vento li porterà.
In futuro sapremo quindi se andare a fare jogging e dove trovare aria
più respirabile. Un futuro abbastanza prossimo visto che nei prossimi
cinque anni la Intel sarà impegnata in un progetto pilota a Dublino e
Londra.
Sono scenari di un futuro più o meno vicino che corrono
sul filo sottile che separa l'invenzione dall'innovazione quelli che la
Intel presenta, propone e sostiene. E' difficile prevedere cosa davvero
si affermerà sul mercato e cosa resterà confinato nei laboratori ma se
un colosso come Intel investe 100 milioni di dollari solo negli Usa
nella ricerca in collaborazione con le università c'è comunque da
prestare attenzione.
Immaginare il futuro può essere un
esercizio tanto divertente quanto fine a se stesso ma guardandoli da
vicino quello che sembra ispirare gli Intel Labs non è tanto prevedere,
da qui a 20 anni, cosa la tecnologia potrà fare per le persone ma cosa
le persone vorranno dalla tecnologia. E questo può fare la differenza.